LA PROCESSIONE DEI FANTASMI

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Il mese di Novembre è dedicato storicamente alla commemorazione dei defunti. Nella nostra città girava voce che nella notte tra il primo e il 2 Novembre i defunti uscissero dalle loro tombe per terminare tutto quello che avevano lasciato in sospeso a causa della loro dipartita. Si narrava anche che i nostri cari percorressero in corteo la via F. Crispi per arrestarsi presso la Chiesa dei Paolotti (la vecchia Chiesa di San Francesco da Paola, situata di fronte alla Piazza Garibaldi), per assistere alla Santa Messa.

I parenti potevano seguire il mesto corteo dai balconi delle loro case, a patto che osservassero il massimo silenzio, soprattutto quando riconoscevano i loro parenti o amici, pena la perdita della voce o, addirittura, della vita. Questo desiderio o curiosità di rivedere i propri defunti si avverava ponendo sul balcone un recipiente ripieno d’acqua e qui, come per magia, si riflettevano i visi dei loro cari.

Il giorno dedicato a chi non c’è più veniva celebrato recandosi al Cimitero, approvvigionandosi di cibo e bevande che sarebbero stati successivamente consumati direttamente sulle tombe dei loro cari, facendo cosi rivivere loro la normalità durante la loro presenza sulla Terra.

Anche i ragazzi non erano da meno, andando a far visita ai loro familiari per ricordare insieme la scomparsa dei parenti. Per ‘strappare’ loro dei dolcetti, quale obolo per il pensiero e l’attenzione dimostrata, recitavano una poesiola che diceva…”iòsce iè ll’àneme de le muèrte….damme du verrìggue” (specie di gustosi fichi secchi).

Altri dolcetti che si consumavano in queste giornate particolari erano ‘ le sassanìidde’, specie di pasta scura dal retrogusto amarognolo, che celebrano l’anima dei morti. Non solo, ma anticamente e fino all’inizio della seconda guerra mondiale, la sera del 1° Novembre si lasciava fuori dalla porta di casa una calza vuota (come quella dell’Epifania), affinchè il giorno dopo fosse ritrovata piena di leccornie e di cìcere e semìinde, che i genitori sistemavano premurosamente nottetempo. Il piatto tipico che si gustava a pranzo il 2 Novembre era ‘strascenàte che le cime de cole, condite con recòtt’ascuànde e lardìidde sfritte.

La commemorazione dei defunti è di origine Bizantina e veniva celebrata il sabato prima della domenica di sessagesima, che precede di due settimane l’inizio della Quaresima (fine Genn./ Inizio Febbr).

Nico Dellino

Grazie al caro amico Nico Dellino per averci reso partecipi di questo racconto che non deve smettere di essere tramandato, un racconto che è parte della nostra cultura, storia e tradizione.

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